Affissioni e cinema
Ogni due anni l’associazione Centaurus ha progettato una campagna di sensibilizzazione pubblica sui temi dell’amore per lo stesso sesso e sulla parità dei diritti. In tutta la regione, sia nelle città che nelle zone rurali, sono stati affissi cartelloni inerenti alle tematiche omosessuali alle fermate degli autobus. Il concetto visivo di questi manifesti e spot cinema sono stati realizzati dal designer Waldemar Kerschbaumer. Ulteriori dettagli disponibili qui: adpassion.it
Campagna 2016 – Una vita appieno
Campagna 2014
Campagna 2012
Campagna 2010
Dopo l’agressione a sfondo omofobico avvenuta a Bolzano nella notte dell’8 maggio 2010 ai danni di un giovane ragazzo di 23 anni, al termine della consueta serata LGBT alla discoteca “The First”, il direttivo di Centaurus ha deciso di realizzare una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia e la transfobia.
A partire dall’8 giugno, per una settimana, 69 fermate dell’autobus sparse in tutto l’Alto Adige hanno ospitato i manifesti: le tre Cime di Lavaredo come inconfondibile e splendido simbolo dell’Alto Adige con la scitta “L’Alto Adige ha mille colori” seguita in modo alternato da “gay e lesbiche ne fanno parte”, “bisessuali ne fanno parte” e “transgender ne fanno parte”. I manifesti sono stati stampati in tutte e tre le lingue provinciali (tedesco, italiano e ladino), anche in forma di cartolina. Per altri dettagli vedi Centaurus Magazine 2010.
Campagna “We are family”
Nel 2007 viene organizzata una conferenza all’università di Bressanone per discutere del disegno di legge DICO presentato dal Governo Prodi per il riconoscimento delle coppie di fatto e delle unioni tra persone dello stesso sesso. Waldemar Kerschbaumer, al tempo presidente dell’associazione Centaurus, realizza il manifesto “We are family”.
Nel 2008 l’ex-presidente e consigliere nazionale Arcigay per Centaurus, crea la campagna Shirt Attack, proponendo il manifesto come una delle grafiche delle magliette e portandola al Pride nazionale di Bologna. La grafica viene anche utilizzata come quarta di copertina del Centaurus Magazine.
